27.1.09

La Tigre Bianca di Aravind Adiga


Molti dei libri scritti da autori indiani narrano le solite tragedie della vita quotidiana in India. Invece leggendo "La Tigre Bianca" di Aravind Adiga ho avuto una piacevole sorpresa. Sempre di tragedia si tratta, ma questa volta l'autore usa un linguaggio umoristico e semplice [almeno in inglese] in una serie di email rivolte ad un fantomatico presidente cinese che sta per visitare l'India. Lo ammonisce sulle falsita' che leggera' nel volantino che gli verra' consegnato al suo arrivo, e lo mette in guardia contro la rampante corruzione e contro la parola democrazia troppo spesso usata ma con scarse applicazioni reali. Gli racconta della vita nei villaggi governata da crudeli proprietari terrieri, a loro volta sotto il controllo dei politici. "Ho votato 12 volte ma non ho mai visto un seggio elettorale", dice il padre del protagonista! La storia e' quella di un ragazzino povero di un villaggio e del suo avanzamento come autista dei padroni a Delhi, che alla fine si ribella in maniera violenta riuscendo persino a farla franca in un paese dove i proprietari terrieri possono uccidere impunemente se subiscono un affronto. Un libro spiritoso, che si legge velocemente e con piacere, ma che lascia la bocca amara. Un coraggio eccezionale, quello dell'autore. Mi stupisce che non sia ancora stato minacciato da qualche organizzazione fondamentalista...